Le feste casanovenghe
Fanno parte del costume, delle usanze, del folklore della nostra frazione. Sono le feste in onore della Madonna del Rosario e della Pace. Ognuno di noi le ricorda. Ognuno di noi, anche quelli che per un motivo o per l’altro oggi non tornano più da queste parti, ne conservano il ricordo. Criticate o apprezzate, schernite o elogiate, biasimate o lodate, le feste coinvolgono l’intera comunità di Casanova. Non c’è stata famiglia che con un suo rappresentante non abbia partecipato a programmare e realizzare l’evento: da “festaroli” estratti a sorte ogni anno, oppure lavorando in pianta stabile nel comitato organizzatore, sta di fatto che le feste nel corso degli anni sono diventate l’irrinunciabile appuntamento con la tradizione. Con la nostra tradizione.
Variano al mutare dei costumi della società. Rincorrono e si adeguano ai gusti e alle abitudini della gente. Così, le serate di ballo in piazza con organetto e fisarmonica hanno lasciato spazio alle esibizioni di gruppi musicali, alla discoteca all’aperto, al teatro. E poi ancora. Si sta in vacanza solo poche settimane? Nessun problema. Se qualche decennio fa il cartellone dei festeggiamenti aveva inizio l’ultima settimana di agosto, in questi ultimi anni, per coinvolgere più gente possibile nel tradizionale appuntamento estivo, il programma delle feste è stato spostato a cavallo di ferragosto. Una riorganizzazione simile c’era stata vent’anni prima, quando gli appuntamenti della prima settimana di luglio (festa Madonna del Rosario) e della prima di settembre (Madonna della Pace) erano stati riuniti in un’unica settimana, l’ultima di agosto appunto.
Cambiano i tempi, i giorni di collocazione, ma non la continuità. Quella non si tocca: è quasi sacra. Le feste sono sempre lì ad allietare l’estate dei residenti e dei villeggianti originari del posto. Naturalmente un evento così radicato negli anni non può che essere fonte inesauribile di ricordi. E le memorie sono ancora nitide nella mente delle poche persone più avanti con gli anni. Quelle erano serate in cui ci si divertiva con poco. Il giorno si lavorava duro nei campi e di tempo libero ne restava davvero poco. Anche i soldi a disposizione non erano molti.Ma giochi come il tiro alla fune, la morra, la pentolaccia, il tiro al gallo, potevano essere pianificati in poco tempo. E così le piazze - a Casanova ce ne sono diverse ma abitualmente sono tre a ospitare giochi popolari, balli, mangiate - si riempivano, così come accade oggi.
Poi arriva il boom economico e gli anni del benessere arricchiscono anche l’appuntamento estivo, che di colpo trabocca di incontri e manifestazioni. Sono gli anni del comitato festeggiamenti che pianifica tutto fin nei minimi dettagli. Per una settimana Casanova si trasformava nel paese dei balocchi. Di notte tutte le strade dei rioni (Colle, Collecchia, Strava) venivano rischiarate dai colori delle luminarie. Intanto di giorno proseguivano a ritmo cadenzato i vari tornei di bocce singolo doppio e a coppie, di briscola, di ping-pong, caccia al tesoro. Non mancavano i divertimenti per i più piccoli: gimkana con la bici, con la carriola, piccole grandi prove di abilità. Spazio anche per gli atleti. Per loro l’appuntamento irrinunciabile era la corsa campestre. Nel programma delle feste - che iniziavano di sabato e si concludevano dopo sette giorni - erano previsti anche sagre gastronomiche. Sagra della panonta (grasso di maiale arrostito sulla brace), della bruschetta, delle penne all’arrabbiata: ogni borgo aveva di che abbuffarsi. Tre serate erano dedicate al cinema all’aperto. E dopo le processioni domenicali, una per la Madonna del Rosario e l’altra per quella della Pace, la sera il popolo casanovese scendeva in piazza per assistere all’esibizione del gruppo musicale di turno. Infine, a feste concluse qualcuno poteva ancora sorridere se si accorgeva di avere in tasca il biglietto vincente della lotteria.
Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta tornano di moda i “festaroli”, sei massimo sette persone estratte a sorte ogni anno per organizzare le feste. Anticipando un budget e raccogliendo le offerte libere delle famiglie (“questua”), i festaroli, così come aveva fatto tempo indietro il comitato, hanno saputo rinnovare i festeggiamenti. Ai tradizionali appuntamenti, si sono aggiunti le novità dei tornei di pallavolo e di calcetto. Le recite teatrali della compagnia locale “Li Scalini”, i carri allegorici, la gara dei dolci fatti in casa.
E’ storia recente infine che a raccogliere l'eredità dell'organizzazione delle feste agostane abbia pensato la locale Associazione culturale.
(Le notizie relative alle feste di Casanova sono state fornite e scritte da un amico di Casanova, il quale si ringrazia per la collaborazione e per averne consentito la riproduzione in questo sito).